selfInnanzi tutto, vorrei salutare tutti i miei lettori!
Questo insolito post nasce dalla voglia di rendervi partecipi di questa riflessione.

Sono lieta di aver festeggiato ieri il settimo compleanno dello Specchio Incerto inaugurando il mio workshop sul “diario fotografico esperienziale” a Firenze (vedi post del 13 gennaio); e di essere ancora qui con voi, dopo sette anni, e lo sono ancor di più perché – attraverso l’interesse che ho maturato per certi territori ancora non troppo frequentati della fotografia – mi auguro di poter contribuire a fornirvi nuovi spunti.
Possibilità che ieri ho potuto concretamente toccare con mano nel vedere la risposta di chi ieri ha seguito il laboratorio da me proposto. I sorrisi sui loro volti non hanno prezzo per me!

Sette anni sono tanti per un blog, e qualcuno mi ha suggerito che è forse il più longevo fra quelli italiani che parlano di fotografia. Sinceramente non credo, certo è che è stato fra i primi e che – sia pure con fatica – è giunto qui attraverso tante vicissitudini, grazie anche al fatto che mi avete sempre fatto sentire la vostra presenza, anche in momenti in cui forze e motivazioni, per una serie di ragioni (anche legate alla salute), mi stavano mancando.

Questo post, dunque, nasce dall’esigenza di esprimervi la mia gratitudine per avermi accompagnata attraverso questo percorso, che chissà quanto durerà ancora, e chissà dove ci porterà (questo fa parte – ed è il bello – dell’imprevedibilità della vita).

Grazie di cuore per l’interesse e la costanza con cui mi seguite,  e per i graditi feedback che spesso non mancate di farmi arrivare anche in privato!