Lo Specchio Incerto

Tra immagine e parola

Fotografia Umanista


Questa pagina raccoglie materiale su alcuni fotografi appartenenti al movimento francese conosciuto, appunto, come fotografia umanista: reporter della vita d’ogni giorno, che non si sono limitati alla documentazione, ma alla quotidianità più semplice ed umile hanno conferito un sapore d’inattesa poesia.


L’arte di Eugène Atget

copertina del libro “Eugene Atget. Itinaires parisiens”
copertina di “Eugene Atget. Itinaires parisiens”

Noto come “il fotografo di Parigi”, colui che con un’enorme quantità di riprese (oltre 10.000) lungo l’intero arco della sua oscura carriera, aveva instancabilmente registrato nei minimi dettagli gli aspetti più quotidiani di una metropoli che stava mutando, Eugène Atget è in realtà ben altro che il documentatore d’insoliti e pittoreschi angoli della sua città; egli è il primo fotografo a liberarsi totalmente dalle convenzioni del Pittorialismo, per dare alla sua professione una nuova dignità, acquisita solo con i mezzi del suo specifico tecnico.

E’ il primo fotografo nell’accezione moderna del termine, oltre che un reporter sociale ante litteram… continua

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L’arte di Henri Cartier-Bresson

l’oeil d’un siècle”
copertina di “l’oeil d’un siècle”

Henri Cartier-Bresson, l’uomo che ha trasformato il fotogiornalismo in arte, ha spesso dichiarato di non essere per nulla interessato alla fotografia. Non c’è paradosso: le sue origini artistiche sono nel disegno e nella pittura, che a partire dal 1966 sono tornati ad essere suo interesse predominante.
Tuttavia il vero motore primo della sua intera ricerca artistica, quale che sia la forma nella quale si è poi espressa, può essere identificato nella sua concezione umanistica della realtà…
continua

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L’arte di Willy Ronis

copertina del libro “Mon Paris”
copertina di “Mon Paris”

Willy Ronis con la sua opera ha attraversato buona parte del Novecento, ed è una figura centrale della fotografia umanista francese. Nel suo “Sur le fil du hazard”, egli ha scritto: “La fotografia è lo sguardo. Si ha o non si ha. Può affinarsi con gli anni, ma si manifesta fin da subito, con la macchina più a buon mercato”; e infatti la sua predisposizione per il mezzo fotografico si nota già dai primi scatti, ancora adolescente… continua

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La vita quotidiana: su Brassaï

copertina del libro “The Monograph”
copertina di “The Monograph”

“Ho sempre odiato la specializzazione. Per questo ho cambiato così spesso mezzo di espressione… mi rinfresca e mi permette di rinnovare il mio punto di vista”, dichiarava Brassaï in un’intervista pubblicata nel ‘74 su Photo-Revue. Personaggio dal multiforme talento, seppur noto sopratutto come fotografo, egli è stato, infatti, anche disegnatore, pittore, scrittore e giornalista, autore di mediometraggi e scultore… continua

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Una risposta a "Fotografia Umanista"

  1. Hanno fatto tutti grandi fotografie, ma per me quelle “più paesaggistiche” di Ronis e Brassai (soprattutto a Parigi) hanno anche una presenza umana che le rende uniche e irripetibili al giorno d’oggi. C’è un’atmosfera fantastica, perfettamente impreziosita da soggetti che sembrano essere lì apposta per ricreare una scena studiata in precedenza, con perfetta armonia ed eleganza. E non è affatto così, è anche in quello la grandezza di questa fotografia.

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