Pluripremiati registi nel campo del video in 3D (Best 3D Music Video 2010″, “Best of the fest 2011” e “Best director to watch 2011” al 3D Film Festival Hollywood), Alessandra Vinotto e Francesco Rotunno sono presenti anche all’edizione 2012 del 3D Film Festival di Los Angeles.
Il loro video, intitolato “3D Levitation” – e ispirato al senso di magia e fascinazione che il 3D ispira negli spettatori –  è stato, infatti, selezionato e sarà proiettato a Los Angeles Downtown al REGAL CINEMAS LA (dove già recentemente erano stati celebrati gli MTV AWARDS).
Nato come progetto didattico presso l’IED di Milano, è stato realizzato nella  sua sala di posa come risultato finale del primo corso sul workflow in 3D stereo – dal concept alle riprese – che Francesco Rotunno ha tenuto nella primavera del 2012 presso l’istituto milanese; con due Canon XF 305, e utilizzando un 3D Stereo rig di tipo beam-splitter, gli allievi del corso, con la guida dei due registi, hanno potuto mettere in pratica tutte le nozioni teoriche e pratiche apprese durante le lezioni, contribuendo a questa creazione.
Da questa notizia di attualità ho colto lo spunto per chiedere ad Alessandra Vinotto – la quale riceverà, in qualità di talento creativo genovese, il Ri-premio nell’ambito di Genova per Colombo 2012 – di raccontarci qualcosa riguardo alle esperienze personali che l’hanno portata in questo interessante campo dell’arte visuale.
video in 3D, il workshop allo IED
Come ti sei avvicinata al mondo delle immagini?
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Non ho mai chiesto regali in vita mia, non essendo molto interessata alle cose materiali. Ma alla prima comunione ho detto ai miei genitori che il mio regalo sarebbe stato una macchina fotografica! (Mio nonno era fotografo e stampatore per puro diletto… Utilizzava una Voigtglander, ancor oggi presente nella mia collezione di vecchie fotocamere!!).
Da quel giorno (avevo 7 anni) non ho mai smesso di fotografare… Poi ho fatto il liceo artistico scegliendo “laboratorio fotografico” come materia opzionale… Et voilà! Non so fare altro… Nella vita ho praticamente fatto solo l’artista.
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Puoi raccontarci il tuo percorso come fotografa e la tua evoluzione d’artista?
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Sempre al Liceo, tra artisti, c’era chi faceva teatro… Tutti squattrinati, loro avevano bisogno di foto di scena ed io avevo una macchina fotografica e tanta passione! Da lì ho iniziato a fare la fotografa di teatro, cosa che continua ancor oggi (ma purtroppo non quanto vorrei, per limiti di tempo…).
Poi, l’illuminante guida di Giuliana Traverso, per la quale ho fatto anche la modella per anni, che ha letteralmente cambiato il mio modo di osservare il mondo. Le mostre, personali e collettive, nazionali ed internazionali… Poi il lavoro come reporter (di viaggi, non di guerra! troppo emotiva..) per un’agenzia di Milano, quello di fotografa di scena prima itinerante in molte città e teatri d’europa, e poi presso il teatro dell’Opera Carlo Felice di Genova, l’insegnamento alla Sdac (una scuola di cinema genovese), e l’incontro con Francesco Rotunno, che mi ha fatto capire quanto il video avrebbe espanso le mie possibilità espressive… E poi la prima vittoria ad Hollywood (abbiamo vinto 3 premi al 3DFF negli ultimi due anni..), la partecipazione al Sundance Film Festival, al californiano Cinequest, al Belga 3D Media, la presentazione al Capalbio International Short Film Festival, la vittoria al parigino Dimension 3, il premio speciale all’italiano MEI, ed eccomi qui! Con ancora tantissimo entusiasmo e la voglia di imparare sempre cose nuove.
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Fra tanti impegni fotografi ancora?
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Sarebbe come chiedermi “respiri ancora?!?”.. Certo, fotografo continuamente e con ogni mezzo: telefono, I-pad, persino la tanto discussa Instagram. Credo che il mezzo abbia un’importanza relativa…
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Hai detto di essere passata ai video perché questi espandono le tue possibilità espressive, ma come cambia il tuo approccio?
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L’incontro con il regista Francesco Rotunno (quando ancora regista non era, ma bensì mio allievo di fotografia) è stato determinante: lavorando insieme mi sono resa conto che fare un video era come scattare tantissime foto! E mi sono lasciata catturare dalla magia del movimento. L’approccio è lo stesso: la ricerca della pulizia dell’immagine, della comunicazione simbolica, dell’armonia.
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Hai una preferenza per uno dei due linguaggi, foto o video?  E, se sì, per quale motivo?
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La fotografia per me è più immediata , più diretta. Forse perché praticandola da cosi tanto tempo ormai è connaturata al mio essere. Il video necessita di una preparazione diversa, va “pensato”, immaginato, voluto. La fotografia si incontra, è lei che trova te, ad ogni angolo della strada. Ma entrambi i linguaggi mi affascinano, difficile scegliere.
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Cosa rappresenta per te la possibilità di lavorare in 3D?
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Il 3D è l’assoluta magia della visione stereoscopica, quella più naturale per l’occhio umano.
Era ciò che mancava al cinema per essere quasi perfetto. Lavorare in 3D significa poter finalmente “mostrare” al pubblico le mie elucubrazioni in purezza!!
Mi spiego meglio: la profonditá degli spazi, la scansione dei volumi, il ritmo del 3D conferiscono alle immagini una vivezza incredibile, danno un coinvolgimento imparagonabile a ciò a cui ci aveva abituato l’immagine “piatta”. Tutto acquista uno spessore diverso, si imprime maggiormente nella memoria: e questo significa che il messaggio “passa”più agevolmente.
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Come sei giunta ad utilizzare questa nuova tecnica?
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Credo profondamente che la vita sia una continua evoluzione, e che pertanto si debbano ricercare nel progresso tecnologico quegli strumenti che ci consentano di esprimere appieno tutte le nostre istanze comunicative. Rotunno in questo è stato un aiuto fondamentale, essendo sempre aggiornatissimo e preparatissimo su ogni possibile innovazione: basti pensare che mentre in Italia molti non sono ancora arrivati al 3D, noi siamo giá approdati all’autostereoscopia, ovvero il 3D senza occhiali!! Bisogna riprendere da almeno 9 punti di vista simultaneamente.. Ma questa è un’altra storia!!
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Progetti in cantiere?
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Sto finendo una sceneggiatura per un corto che gireremo a Los Angeles (mi è stato commissionato là, e sarà un episodio di un lungometraggio pensato per partecipare a festival quali Cannes, Sundance, etc); stiamo ultimando con Rotunno la stesura di un lungometraggio, e come fotografa sto portando avanti un lavoro sul corpo e le sue mutazioni, di cui una foto sarà presente ad una collettiva molto importante che inaugurerà a fine novembre e mi vedrà affiancata ad alcuni dei più grossi nomi della fotografia internazionale..
Insomma, non ho senz’altro il tempo di annoiarmi!!