
“Il nostro uso illimitato delle immagini fotografiche non soltanto riflette, ma plasma questa società. La stessa idea che ci facciamo del mondo…è come una visione fotografica dall’alto…”, scriveva Susan Sontag.
Quanto la fotografia rappresenta il mondo e quanto lo rimodella? Ovvero fino a che punto la fotografia lascia la propria “impronta” su noi tutti che la riceviamo in dosi massicce ogni giorno? Per avvicinare a queste tematiche la gente ed in particolare i giovani nasce l’idea di uno spettacolo teatrale, “Visti dall’alto”, portato in scena da Rossella Viti e Roberto Giannini del Vocabolomacchia_teatro.studio.
“Visti dall’alto” è un viaggio teatrale attraverso luoghi fotografici più o meno frequentati: dalle immagini di Sander a quelle di Scianna, da quelle di Man Ray a quelle di molti altri fotografi noti e meno noti; luoghi in cui lo spettatore è invitato ad addentrarsi, lasciandosi trasportare in “una danza scandita dal suono di una fisarmonica, da un metronomo, da un click che segna il repentino passaggio dal presente al passato”, in quanto si tratta di un’azione teatrale che richiede partecipazione e coinvolgimento in prima persona.
E’ un viaggio esperienziale, dunque, nel quale lo spettatore/protagonista impara a scoprire ciò che significa da un canto guardare, dall’altro divenire immagine, lasciare la propria traccia.
Proposto nell’ambito del progetto “Impronte in Movimento”, lo spettacolo si terrà il 10, l’11 e il 12 dicembre presso la Casa delle Culture di Roma.
Per ulteriori informazioni: http://www.teatroippocampo.it/
Per una presentazione dettagliata dello spettacolo, invece, cliccate qui.
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suono di una fisarmonica, da un metronomo, da un click che segna il repentino passaggio dal
presente al passato