
Cosa resta della Sicilia oltre la Sicilia degli stereotipi, quella cui ci hanno abituato film e reportage di grandi del passato più o meno recente?
A questa domanda dovrebbe rispondere la mostra che si è inaugurata sabato 19 Luglio ad Acireale, presso la Galleria Credito Siciliano, sita sulla scenografica piazza del Duomo al civico 12. Curata da Marco Meneguzzo e realizzata dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, s’intitola “Dopo la Sicilia”.

Si sono cimentati, ognuno a proprio modo, sulla questione 30 fotografi internazionali ed italiani. Fra loro nessun isolano, perché la percezione del luogo doveva essere “distaccata” e sensibile alle peculiarità, che un nativo avrebbe date come scontate.
I loro sono nomi conosciuti, alcuni anche molto prestigiosi, della fotografia e della video-arte: Gabriele Basilico, Marco Anelli, Stefania Beretta, Marina Ballo Charmet, Gea Casolaro, Vincenzo Castella, Chiara Dynys, Ico Gasparri, Claudio Gobbi, Guido Guidi, Hiroyuki Masuyama, Dominique Laugé, Luo Yongjin, Olivo Barbieri, Luca Campigotto, Francesco Iodice, Marcello Maloberti, Mocellin/Pellegrini, Multiplicity, Alessandro Natale, Adrian Paci, Thomas Struth, Carlo Valsecchi, Massimo Vitali, Luca Vitone, Xiong Wenyun, Silvio Wolf.
Lo sguardo col quale tutti loro hanno esplorato il territorio locale, ha rilevato senza dubbio un’ormai scontata e impietosa globalizzazione: l’esser parte della Sicilia del grande processo di mondializzazione” con tutta la monotonia e le incognite, che da questo derivano.

Ne risultano opere più o meno fresche, più o meno originali, dalle quali – forse inevitabilmente – capita che emergano più gli stili personali dei singoli artisti, che il carattere particolare di questa regione, tanto celebrata quanto oltraggiata, così carica di contrasti. Emergono luoghi qua e là, astratte visoni e sentimenti, ma resta la sensazione che sia un’operazione da ritentare, quella che ci si era preposta.
La mostra sarà aperta fino alla fine di Febbraio e durante questi mesi avranno luogo anche workshop gratuiti, affidati ad alcuni degli artisti selezionati, indirizzati a studenti universitari e delle accademie.
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Per informazioni a riguardo potrete rivolgervi a:
Filippo Licata
tel.: 095.600.280
e-mail: licata.filippo@creval.it

Gli intenti sono senz’altro ambiziosi e, forse, anche un po’ presuntuosi … spero di riuscire a vederla, ma, leggendo i propositi, credo di esser gia’ un po’ pessimista anch’io sulla riuscita dell’operazione, al contrario sarebbe un evento epocale, o no?
Poi dipende da cosa si intende per stereotipi, perche’ di film e reportage del passato piu’ che meritevoli, dal punto di vista della resa non stereotipata, ne ricordo tanti, sia di autori siciliani che di fuori.
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Ti cito testualmente il comunicato stampa ” Al bando coppole, lupare, donne vestite rigorosamente di nero, fichi d’india e pecore, ovvero tutte quelle immagini che, nel mondo, hanno fissato la percezione di una certa Sicilia”.
E ancora “Il titolo, programmatico, vuole sottolineare – ribadisce Meneguzzo – che non si tratta della Sicilia cui ci hanno abituato i mass media e anche i grandi reporter del passato (anche recente): l’indagine parte proprio da “dopo” quella Sicilia, fatta di folklore ma anche di stereotipi, immagine di una Sicilia che forse non esiste più. Invece, questi artisti hanno esplorato il territorio vivendo in pieno il concetto di globalizzazione, e facendo così della Sicilia un terreno d’indagine dove trovare delle peculiarità inserite però nel grande processo di mondializzazione”.
Giudica tu stesso quali sono le basi… 😉
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guardate io ci sono stato, ho assistito alla conferenza di presentazione, ho girato la mostra ed è davvero ben fatta, le stampe sono impeccabili gli spazzi sono gestiti bene.
ed il saggio del catalogo scritto dal curatore rispecchia il risultato della mostra.
cmq il lunedi è chiuso, e a quanto ho capito la tengono fino a febbraio.
ciao
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cari amici, anch’io ci sono stato e ci sono, nel senso che sono uno dei trenta!!! non mi sento un “grande maestro internazionale” ma semplicemente uno che ama la sicilia e ha cercato di raccontare al mondo di quelli che non la conoscono la grandiosità rivoluzionaria della sua classicità e della sua cultura.
ci sono riuscito’
a voi la risposta.
un caro saluto
ico gasparri (le mie foto sono quelle con i fiori che spuntano dai blocchi dei templi di selinunte. Scusate se è poco!!!
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🙂
Dunque, visto che me implicitamente lo segnali, vado ad aggiungere il link al tuo sito all’interno dell’articolo…
Buon lavoro!
Saluti a te
… e, naturalmente, anche a Funatichi.
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grazie Rosa maria
l’indirizzo corretto però è www,icogasparri.net
notte
ciao
ico
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Ops… un’errore di battitura, mi spiace. Comunque ora l’ho corretto. Ciao
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