Nell’ambito di FotoGrafia, all’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata di Roma, avremo modo di ammirare l’opera di uno dei maggiori artisti israeliani, Simcha Shirman appunto, il quale, già presente in un’edizione passata del festival alla mostra “Fotografia Israeliana Contemporanea” con alcuni enigmatici paesaggi, torna ora in una personale dal titolo “Il corpo è il pensiero – Ritratti, autoritratti e nudi femminili“.
Curata dallo stesso Maurizio G. De Bonis, che ce la presenta nell’interessante articolo (sopra linkato al titolo), la mostra sarà anche un’occasione per incontrare Shirman mercoledì 11, alle ore 18, presso la stessa sede, in un dibattito sulla rappresentazione della guerra in fotografia e sulle declinazioni del cosiddetto realismo fotografico.
Attraverso di esso, “si cercherà di comprendere i meccanismi dell’azione creativa dei fotografi che agiscono in contesti bellici e le implicazioni sociologiche di questo tipo di attività, quali reali messaggi giungano ai fruitori di immagini violente e le differenze linguistiche tra fotogiornalismo di guerra e fotografia concettuale di argomento bellico”.
Un’occasione in più per quanti siano interessati a riflettere sull’odierno mondo della comunicazione visuale.
Oltre all’artista israeliano, che ci porterà la sua esperienza diretta, interverranno Maurizio De Bonis, nella sua veste di critico fotografico e cinematografico, e Giovanni Fiorentino, docente di Sociologia della Comunicazione presso l’Università della Tuscia, oltre che autore del libro L’occhio che uccide – la Fotografia e la guerra: immaginario, torture e orrori.