21-12-2012. Approfitto di questa data “fatidica” per augurare a voi, lettori e amici, una buona fine…
… ed un miglior principio d’anno! 😉
Certamente ognuno di noi avrà i propri interrogativi e le proprie ansie riguardo al futuro, prossimo venturo (!), e tuttavia gli interrogativi sembrano fatti apposta per darci modo di riflettere sul nostro percorso, per darci l’opportunità di cambiare, e pure le ansie sono utili in vista di un loro superamento, che ci lascerà dentro il senso di una crescita e forse persino di una maggiore solidità.
Augurando a voi e a me, dunque, proprio una simile svolta positiva, legata innanzi tutto al nostro modo di “vedere” il mondo – una svolta che potrebbe, in realtà, benissimo nascere anche da un nuovo approccio alla fotografia, all’arte, in breve a tutto ciò che stimoli la creatività che è dentro tutti noi – vi invito oggi a sentirvi parte del Rebirth-day planetario proclamato da Michelangelo Pistoletto.
Il senso di tale evento, che coinvolgerà gente di molti, e disparati, luoghi intorno al mondo, vuole essere appunto quello di favorire una rinascita globale nel segno della consapevolezza che un cambiamento è necessario, e deve nascere da azioni collettive, responsabili e rispettose dell’essere umano e della natura, perché siamo tutti parte di un qualcosa e ogni piccola azione è importante.
E’ un cambiamento di visione, quello che va operato, lasciando indietro lamentazioni e recriminazioni per fare ognuno la propria parte.
Gli elementi per costruire un futuro li abbiamo già, ma quello che non si cerca attivamente non si può vedere. Un po’ come accade nel mio piccolo contributo al Rebirth-day (l’immagine e la riflessione che vedete qui di seguito).
Che c’entra il quadro di un pittore fiammingo con Pistoletto e il Rebirth- day? e che c’entra con il nostro presente?
Come vedrete, io delle forti analogie ce le ho trovate. Forzatura o ermeneutica? Per come la vedo io, è solo uno dei tanti spunti possibili da ripescare nel nostro bagaglio culturale e su cui riflettere per riassemblare in una nuova forma la nostra vita… in fondo anche la scienza ci assicura che “nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”.
E allora auguro a tutti per il 2013 una buona trasformazione!!! 🙂
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Tertium datur: una riflessione

La simbologia dell’unione e del concepimento, nei “Coniugi Arnolfini” di Jan van Eyck, sembra contenere in sé lo schema grafico del concetto di Terzo Paradiso.
Nel quadro, i due elementi che hanno contraddistinto le “ere passate” – ossia Artificio e Natura, come teorizzato da Pistoletto – possono essere individuati nella mano dell’uomo (l’azione dell’artefice) e nel seno della sposa (la natura che accoglie e nutre); persino il verde del suo abito ribadisce questo significato allegorico.
Ho usato, perciò, il segno simbolo del Terzo Paradiso per individuare visivamente questi due elementi salienti dell’immagine, in modo tale che lo stesso gesto che unisce i due personaggi possa sottolineare l’elemento centrale dello specchio, elemento fondamentale della poetica pistolettiana, e di per sé pregno di profondi simboli archetipici.
Lo specchio, nel quadro, con la sua forma convessa sembra gonfiarsi, gravido di possibilità, come il Terzo Paradiso. Ed è pure simile ad una lente, che “mette a fuoco” un piano diverso dello spazio, della realtà: quello della “riflessione” concettuale.
E’ questo uno spazio in continuo divenire, “aperto e inclusivo”, nel quale i vari aspetti della realtà – anche quelli in apparente contrapposizione – possono proficuamente fondersi in un “tertium datur”, così da annullare quei meccanismi della logica comune, secondo i quali esiste solo una verità e la si può ricavare con un ragionamento logico-deduttivo fondato su opposti, del tipo bianco/nero, bene/male, io/l’altro.
La rinascita, che il Rebirth Day auspica, per me non può che essere “rinuncia al bipolarismo del pensiero logico”, per accogliere il non previsto, il diverso, il nuovo.Rosa Maria Puglisi
(10-10-2012)