
Confini, la rassegna fotografica italiana che ha per filo conduttore la fotografia al confine in termini di linguaggio o di tecnica importati da altri media, inizia quest’anno a Torino il proprio ciclo espositivo, per concludersi, dopo 8 mesi, a Trieste.
La nona edizione di questa rassegna annuale, ideata e organizzata da PhotoGallery di Firenze e MassenzioArte di Roma, presenta cinque autori che intervengono sul supporto fotografico con interessanti tecniche personali.
Anna Fabroni Spessori Silenziosi
Bruno Taddei Graffi dell’anima
Franco Borrelli From Inside
Alessandro Pagni Sussidiario Egoista
Sandro Rafanelli Phantasmagoria
Gli autori presentati sono stati selezionati fra circa 170 candidati che hanno risposto allo specifico bando di concorso pubblicato sul sito web http://www.photographers.it, partner culturale della manifestazione, e dodici autori proposti dalle associazioni che partecipano a Confini.
Confini ha una particolare attenzione alla fotografia italiana ma ha sempre avuto una visione di ampio respiro grazie alla nutrita presenza di autori italiani con relazioni internazionali e di stranieri che operano in Italia quali ad esempio Susan Kammerer (USA), Angelina Chavez (Germania), Robert Marnika (Croazia), Sabine Korth (Germania), Roberta Vivoli (USA).
Un interessante dato statistico emerge dal bilancio delle passate edizioni della rassegna: il 50% di autori che hanno partecipato a Confini sono donne. Questa forte partecipazione femminile dimostra la vivacità, se non l’interesse, delle donne per una fotografia progettuale e “critica”.
Le immagini di Confini vengono esposte sul sito web http://www.photogallery.it in contemporanea alla prima inaugurazione “fisica” di Torino. Confini è ormai il principale appuntamento annuale in Italia per presentare nuovi autori fra quanti propongono un modo alternativo di immaginare la fotografia; autori forti di un proprio linguaggio, che ci mostra la loro visione della realtà.
Torino Fusion Art Gallery 15 – 30 settembre 2011
Firenze PhotoGallery 10 – 22 ottobre 2011
Roma MassenzioArte 10 -20 novembre 2011
Milano Polifemo Fotografia 16 gennaio – 3 febbraio 2012
Genova VisionQuest 23 febbraio – 8 marzo 2012
Trieste Sala Fenice 18 aprile – 11 maggio 2012
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AUTORI
Anna Fabroni (Sora, 19/04/1976). A diciotto anni inizia a lavorare come modella poi, quando un fotografo le regala la sua prima macchina fotografica, realizza una serie di autoritratti che vengono premiati a Savignano (2004) e in seguito diventano un libro con prefazione di Denis Curti. Attualmente lavora come fotografa di moda e parallelamente conduce le ricerche personali sugli universi più disagiati dal punto di vista psicologico, tiene workshop sull’autoritratto terapeutico.
…. nascondermi è solo un modo per essere trovata. che se dell’assenza ho imparato a parlare attraverso piccoli frammenti di ciò che un giorno è stato altro, dell’amore racconto attraverso questi segni che, restano. graffi, strati di polvere, muffe, apnee emotive. divenire altro mettendo sulla pelle tutto in bella vista.
Bruno Taddei (Cittiglio, 23/051962). E’ approdato alla fotografia nel 2004 dopo trarcorsi di pittura e scultura i cui echi si ritrovano nelle contaminazioni linguistiche dei sui lavori. Ha messo a punto una personale tecnica “di graffio” delle sue fotografie che, essendo completamente manuale, trasforma ogni lavoro in un pezzo unico. Nella vita professionale è referente alla formazione e l’inserimento lavorativo di giovani disabili psichici, presso il CFPIL dall’Agenzia Formativa della Provincia di Varese.
…. Attraverso lame incido la mia paura di essere solo. Attraverso lame incido la carta. Attraverso nuove immagini scolpisco le preesistenti. Trasformo ciò che è stato in ciò che è. Trasformo in carezza creativa un atto meccanico. Trasformo il figlio dell’obiettivo in figlio della mia mano. Mi riapproprio di una parte di me, mi approprio delle paure Mi approprio del mio coraggio. Conosco la profondità con i graffi sulla superficie. Conosco ciò che finora non ho mai voluto
conoscere. Conosco me stesso. Riconosco i graffi dell’anima. (Sandro Iovine)
Franco Borrelli (Torino, 09/08/1972). Fotografo professionista, esordisce alla IX Biennale Internazionale di Fotografia di Torino (2001) e fra i sui lavori c’è la serie di gigantografie ad altissima risoluzione in mostra al Museo di Scienze Naturali di Torino. Per Confini09 sintetizza un decennio di fotografia di reportage con un ripensamento sull’essere umano ed il suo rapporto con l’habitat.
….. Un indagine sull’essere umano ed il suo rapporto con lo spazio del suo habitat. Da questo presupposto si è sviluppato un interesse allargato al rapporto fra le dimensioni fisica e psicologica dell’esistere. Lo spazio occupato dagli individui, la comunicazione che questi instaurano con gli altri esseri viventi, il rapporto regolato o entropico con l’ambiente naturale e/o artificiale alle diverse latitudini. Da scatti di reportage, in cui nulla è costruito, emerge la dinamica del rapporto tra corpo e architettura che coincide con quella esistente tra corpo e psiche.
Alessandro Pagni (Lucca, 07/01/1980). Laureando in Storia della Fotografia a Firenze, interessato a tutto quello che ruota intorno al medium fotografico (sotto l’aspetto storico, critico e pratico), realizza collage fisici e digitali.
…. Non sono mai riuscito a tenere un diario in modo costante, ma è qualcosa che esercita in me un fascino incredibile, tanto da sentire l’esigenza, durante gli anni, di raccogliere oggetti, impressioni sfuggenti e piccoli appunti di vita. Il
“Sussidiario Egoista” si è rivelato il contenitore adatto per tutti quei cimeli e quei giorni passati, fragili e biodegradabili: un archivio “egoista”, per la personale “memoria storica” del sottoscritto.
Sandro Rafanelli (Pistoia, 08/07/1975) Vive e lavora a Firenze, affiancando all’attività di fotografo a quella di sviluppatore software. E’ presidente dell’associazione culturale PhotoCompetition (www.photocompetition.it) e cura il blog di approfondimento fotografico BecauseTheLight. I suoi lavori sono stati esposti a Roma, Firenze, Arezzo, Venezia e Londra.
….. Phantasmagoria. Fantasmi, rimpianti e pietre di lapidi. La fotografia pittorialista del periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento ha esercitato su di me una profonda influenza e fascinazione, portandomi a creare immagini d’altri tempi. La Fantasmagoria era una forma di spettacolo teatrale che utilizzava una “lanterna magica” per proiettare, su pareti scure o su nuvole di fumo, paurose immagini di scheletri, demoni e fantasmi, suscitando grande meraviglia e spavento tra il
pubblico.
(Dal Comunicato Stampa)