
Nato dal sodalizio fra il fotografo Rob Hornstra e lo scrittore/filmaker Arnold van Bruggen (proprietario dell’agenzia giornalistica Prospektor), i quali intendono raccontare nei prossimi anni i cambiamenti già in atto (e i loro esiti) nell’area di Sochi, in Russia – dove nel 2014 si terranno i Giochi Olimpici Invernali – il Sochi Project è “un mix dinamico di fotografia documentaria, film e reportage di un mondo fluido; un esempio di Slow Journalism condotto in maniera partecipata e rigorosa”.
E’ una denuncia dello sfacelo culturale e ambientale, che sta investendo gli inermi abitanti di quel luogo poverissimo, imponendo loro dall’alto la distruzione della propria identità e di una sentita eredità storica, in cambio di una trasformazione omologante e della promessa di un finto benessere, di cui altri godranno, e per scopi ben diversi dalla promozione dello sviluppo in quell’area.
Ma il Sochi Project è pensato anche come un mezzo per sostenere e finanziare il cosiddetto Slow Journalism, quella forma cioé di giornalismo narrativo ad ampio respiro, che viene da qualche anno invocata come baluardo contro il dilagare di un certo “junk journalism” (come lo Slow Food contro il junk food!), favorito – quest’ultimo – dall’avvento dei nuovi media, i quali pare esigano contenuti brevi e a poco prezzo, col risultato di distruggere nei lettori il gusto per l’approfondimento al di là della notizia pura e semplice, nonché quello per la qualità dei contenuti giornalistici.

In occasione dell’inaugurazione della mostra QUICKSCAN NL#01, domani 16 gennaio sarà presentato in anteprima presso il Nederlands Fotomuseum di Rotterdam (che vi è coinvolto come main partner) un articolato progetto connesso a quello di Hornstra e van Bruggen. Si tratta di “The Sochi Project a Roma”.
Ideato e curato da 3/3 con la collaborazione dello studio Kummer & Hermann, questo secondo progetto è prodotto da Mandeep, nei cui spazi troverà espressione dal 29 gennaio al 27 marzo 2010.
Lungo quell’arco di tempo questo spazio polifunzionale romano dedicato alla fotografia ospiterà, infatti, 5 immagini di grande formato (70×100): una piccola selezione dal Sochi Project, tirata in 600 copie e messa in vendita allo scopo di finanziarne il proseguimento. Nel corso dell’Opening (il 29 Gennaio h.19:30) Rob Hornstra, cui si devono le immagini fotografiche, illustrerà il proprio lavoro e quello del collega giornalista.
Contestualmente all’esposizione verranno condotte azioni urbane attraverso le quali immagini e slogan del progetto stesso saranno diffusi per le strade di San Lorenzo, Pigneto, Monti, Ostiense e Testaccio.
Ulteriori informazioni sul progetto e gli eventi correlati potrete trovarle sul sito di Mandeep.