Dopo il successo della prima edizione torna anche quest’anno OCCHIROSSI Festival Indipendente di Fotografia di Roma, progetto che “nasce dalla volontà di proporre alla città una manifestazione che riesca ad intrecciare libertà e facilità di partecipazione, con la possibilità di produrre ed esporre una mostra”.

Secondo la formula già collaudata nel 2009 sono previste “due Fasi”: la prima, si svolgerà al CSOA Forte Prenestino nelle giornate 21, 22 e 23 Maggio 2010, dove saranno proposti, oltre a mostre fotografiche, workshop, lezioni, incontri, spettacoli ed altro ancora; la seconda – in giugno e in luglio – si espanderà in giro per la città invadendo d’immagini fotografiche spazi quotidiani inconsueti per l’attività espositiva (esercizi commerciali, mercati, spazi sociali).

All’insegna della collaborazione creativa, OcchiRossi è organizzato da una rete di associazioni culturali, camere oscure e singoli individui che vogliono promuovere la diffusione della cultura fotografica, e nella sua seconda edizione beneficia anche della collaborazione di Acrobax.

Il “call for artist” è già stato indetto. Ognuno di voi potrà partecipare, se lo desidera, sia all’esposizione collettiva nelle celle dei locali del Forte Prenestino sia alle altre attività, inviando – entro il 30 aprile – via email la propria proposta all’organizzazione del festival (clicca per vedere in dettaglio le modalità di partecipazione).

Nuova iniziativa, legata al festival, è la creazione di un Contest dedicato alla memoria di Antonio Salerno Piccinino. Riporto qui di seguitotutte  le informazioni e invito tutti a partecipare, soprattutto quanti sono sensibili al problema dei caduti sul lavoro..

Contest “Antonio Salerno Piccinino”

OCCHI ROSSI Festival Indipendente di Fotografia e l’associazione No Morti Lavoro propongono un contest di fotografia sul tema della crisi economica e i suoi risvolti di natura socio, economico, culturale.

Il Contest è dedicato alla memoria di Antonio Salerno Piccinino*.

Raccontare la crisi comincia da uno sguardo.

Ora c’è un solo libro del mondo: la crisi. Crack, collasso del sistema, recessione globale, capitalismo selvaggio, globalizzazione, mercati finanziari, speculazioni, privatizzazioni e ancora disoccupazione, licenziamenti, cassa integrazione. Ma davvero la causa di questo tracollo economico sono stati il fallimento dei famosi mutui sub-prime americani sulla casa e gli investimenti rischiosi delle banche che hanno creato un esercito di manager banditi?

Le parole sembrano rincorrersi per cercare di descrivere la navicella che sta affondando. Freddi numeri e cicliche statistiche si impongono nella comunicazione pubblica. Dietro ci sono storie di vita di uomini e donne sfrattati, licenziati, precarizzati che a volte per farsi ascoltare devono salire sui tetti. Le città si trasformano, le agenzie del lotto si riempiono, le aziende chiudono. C’è chi grida all’ottimismo come psicofarmaco e chi combatte la solitudine collettiva giocando a win for life sognando una rendita fortuita.

La crisi sta diventando la nuova narrazione del potere?

Ma adesso, ora, qui, come la raccontiamo noi?, quali immagini, quali sguardi di occhi visionari, quali interpretazioni possono riuscire a dipingere quello che sta accadendo?

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*Antonio era un pony express, il contratto di lavoro era scaduto a fine dicembre e formalmente, quando è morto sulla Cristoforo Colombo non gli era ancora stato rinnovato.
Antonio era in nero. Il suo lavoro era quello di corriere addetto ai ritiri presso gli ambulatori veterinari, percorreva sulle strade di Roma 130Km al giorno. 14 ritiri al giorno, 3 euro per ogni ritiro in città, 5 euro per ogni ritiro oltre il Grande Raccordo Anulare e 6 euro per ogni ritiro nella zona mare comprendente Ostia, Torvajanica e Fiumicino.

E’ indispensabile andare veloce perché l’equazione è semplice: aumentare il numero di ritiri per aumentare la propria busta paga.

E’ così che è morto Antonio. Ma Antonio non era affatto il suo lavoro, anzi. Era un ragazzo pieno di vita e di sogni. Antonio era un ragazzo di ventinove anni consapevole dei meccanismi di sfruttamento che era costretto a subire, era un precario che lottava quotidianemente contro la precarietà del lavoro e della vita. Il giorno in cui è morto, quel 17 Gennaio del 2006, Antonio Salerno Piccinino stava lavorando e faceva una consegna straordinaria, un favore personale ad uno dei suoi dirigenti, un viaggio fino ad Ostia improvvisato probabilmente per la voglia di dimostrare affidabilità.

Antonio è morto perchè andava troppo veloce a causa dei ritmi inarrestabili e delle pressioni emotive costanti che ci vogliono disponibili, sorridenti e veloci, sempre.

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Modalità di partecipazione

Il Contest non prevede premi. Il materiale fotografico raccolto servirà a produrre:

  • una mostra fotografica che rimarrà nella disponibilità dell’associazione No Morti Lavoro e che verrà fatta girare, nei contesti e nelle situazioni ritenute idonee, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno della crisi e sulle sue conseguenze

La selezione del materiale che andrà a comporre lo slideshow e la successiva mostra sarà effettuata da OCCHI ROSSI in collaborazione con l’associazione No Morti Lavoro.

Per partecipare invia le tue fotografie tramite il form pubblicato sulla pagina Internet:
http://occhirossifestival.org/contest-antonio

Le fotografie dovranno pervenire entro Venerdì 30 Aprile 2010.

Proprietà intellettuale

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