Sabato 7 marzo alle 18.30 avrà luogo presso la galleria neon>campobase di Bologna (via Zanardi 2/5) il vernissage di “Worldmaking: l’arte di fabbricare mondi”.
La mostra, curata da Eléonore Grassi è il secondo fra i progetti curatoriali a realizzarsi a partire dal concorso “A cura di…”, bandito dall’Ufficio Giovani d’Arte del Comune di Modena, di cui Grassi è una dei quattro vincitori. Rivolto a giovani curatori e critici d’arte rientra nell’Accordo di Programma triennale GECO – Giovani Evoluti e Consapevoli, ed è patrocinato dal Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri e altre pubbliche istituzioni.
Il titolo della mostra, fatta di fotografie, collages, video ed un’installazione sonora riprende un celebre scritto di Nelson Goodman, uno dei più importanti filosofi ed epistemologi americani: si tratta di “Ways of Worldmaking”, nel quale si sostiene di fatto che il mondo viene costruito dal modo che gli esseri umani hanno d’intenderlo e pensarlo agendo e interagendo, per cui noi “costituiamo i nostri mondi costruendoli”. Strumento fondamentale di tale “costruzione” è la creatività estetica, l’arte, che come accade nel caso dei tre artisti emergenti qui coinvolti evoca, attraverso una varietà di linguaggi e punti di vista, una serie di mondi possibili altri rispetto a quello quotidiano.
Questi i loro curriculum:
Cristian Chironi (1974) ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Artista visivo e performer, si interessa a diversi linguaggi, tra i quali fotografia, performance, video, disegno, public-art e operazioni site specific. La sua ricerca mira a mettere in relazione una pluralità di contesti, come realtà e finzione; memoria e contemporaneità; figura e immagine; bidimensionale e tridimensionale; conflitto e integrazione, in cui gli opposti si attraggono vicendevolmente.
Dominique Vaccaro (1980) ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Artista visivo e musicista, si occupa di collage in un’accezione molto ampia di questa tecnica, estendendone il campo d’azione dal visivo al sonoro: carta, plastica, negativi fotografici, diapositive o nastri magnetici vengono trattati allo stesso modo; ciò che li differenzia è il mezzo utilizzato. E’ autore di musiche e sonorizzazioni per video, performances e spettacoli teatrali.
Virgilio Villoresi (1979) ha studiato Dams Cinema all’Università di Bologna. Videoartista e filmaker, si interessa di cinema sperimentale realizzando cortometraggi con tecniche d’animazione tradizionale (stop-motion, collage, decoupage, rotoscope, puppets animation) e animazioni direttamente su pellicola, che presenta anche dal vivo nei suoi visual set. Ha inoltre realizzato diversi videoclip musicali.
“Worldmaking” proseguirà fino al 2 aprile.